Omaggio a Bruno Munari e a tutti i bambini che con gli Origami possono imparare l’arte della precisione, possono imparare ad osservare e costruire qualcosa che prima non c’era
Un piccolo omaggio a Bruno Munari che in uno dei suoi libri parlando di origami disse:
“Il bambino che da piccolo ha imparato a fare gli origami, ha imparato ad essere preciso (se non combina bene le parti piegate, se non fa bene la piegatura, non ha alcun risultato).
(Bruno Munari dall’introduzione al testo “Decorazioni modulari con origami modulati” di F. Pavarin)
Ha quindi imparato anche ad osservare (e non essere superficiale) e costruire con le sue mani qualcosa che prima non c’era.
Un bambino così preparato è un bambino creativo, è un bambino felice perché sa come si risolvono certi problemi.”
L’origami è l’arte di piegare la carta.
Ce lo racconta e ce lo spiega Elisabetta Codega, mamma, architetto, autrice del blog Cartariamente.
Nata a Milano ma trasferita nel paese dei nonni da ragazza per seguire un amore che ancora oggi abbraccia lei e la sua delicata arte degli origami.
Elisabetta ci insegna qualche piccolo trucco per creare un origami
Per creare un origami è necessario rispettare alcune regole:
- La piegatura della carta
La piegatura della carta deve essere fatta con precisione, bisogna mantenere la concentrazione nei singoli passaggi se si vuole ottenere un buon risultato, non sono permessi né tagli né l’uso della colla. - La scelta del formato di carta
Usare sempre fogli quadrati, dove i lati e gli angoli sono uguali.
Più preciso sarà il quadrato iniziale e migliore sarà il risultato, nei vari passaggi, attraverso le pieghe, si noterà la formazione di diverse figure geometriche: triangoli, quadrati, rombi, parallelogrammi…e simmetrie sul foglio, i passaggi porteranno, alla fine, alla realizzazione di un animaletto o un oggetto.
Se una volta finito proviamo a “ dispiegare “ l’origami torneremo al nostro quadrato iniziale ma potremo notare, al suo interno, tutte le diagonali e figure geometriche che lo compongono.