Un 25 novembre con pensieri al femminile e lo sguardo al futuro

Cultura e istruzione ,

Insieme a quattro donne abbiamo parlato del 25 novembre, con la speranza e la fiducia che il domani possa essere migliore


25 novembre. In tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ognuno è chiamato a riflettere. Per l’occasione noi abbiamo scelto di fare una chiacchierata al femminile. Come leggerete qui sotto, la violenza non è l’unico tema toccato. Si è parlato di solidarietà, di bambini, di futuro, di diversità. Di luci.

“E’ giusto ed importante – afferma Emanuela Maria Carta, presidente Csi Modena – ricordare tutte le donne vittime di violenza e mostrare vicinanza alle loro famiglie. Si tratta di un tema che, purtroppo, resta sempre di attualità”. “Una giornata come quella di oggi – aggiunge – è utile anche per valorizzare il buono che c’è. Nel nostro territorio, infatti, sono tante le realtà che nel corso degli anni hanno aumentato il loro impegno per aiutare le donne che hanno subìto violenze. E per lavorare sulla prevenzione affinché altre donne possano evitare di andare incontro allo stesso destino. Anche lo sport può dare un grande aiuto”.

Dello stesso avviso è Barbara Fontanesi, presidente dell’associazione Fuori Campo 11 ed ex pallavolista della Nazionale italiana. “Penso che per combattere il fenomeno della violenza – spiega – lo sport sia fondamentale perché aiuta ad aumentare l’autostima di coloro che lo praticano. Quando una persona ha poca stima di sé non pensa di meritare una vita migliore: spesso dietro alle scelte di tante donne che scelgono di rimanere accanto a persone violente, anziché trovare il coraggio denunciarle, c’è proprio una scarsa autostima”. 

Da allenatrice quale è, non fa mancare un pensiero per i bambini: “Credo che noi istruttori ed educatori, a contatto coi piccoli, dobbiamo iniziare fin da subito a far capire loro l’importanza dei comportamenti buoni e di quelli non buoni: coltivare le nuove generazioni nel modo giusto, sensibilizzandole, può aiutarci ad avere un futuro migliore”.

Intorno al mondo del Csi, c’è chi per far crescere e divertire i bimbi utilizza un pallone e chi invece fa passar loro bei pomeriggi insieme agli animali. Come Tamara Guerri, presidente di Ragliando si Impara, associazione che si occupa di cinofilia e altre attività da svolgere con gli amici a quattro zampe. Sul tema del 25 novembre dice: “La violenza, su chiunque venga esercitata, è ovviamente qualcosa di negativo e rappresenta una sconfitta per l’umanità. Nonostante culturalmente si siano fatti molti passi in avanti, pensando al tema della violenza siamo ancora lontani dal raggiungimento di un buon obiettivo”. 

“Quando penso alle difficoltà quotidiane di una donna – continua – non mi viene subito in mente la mancanza di uguaglianza: di per sé, essere diversi è un valore, non una cosa negativa. Ciò di cui invece c’è bisogno è il rispetto. Per una donna è meno facile essere rispettata e, di conseguenza, anche affermarsi. Quello del rispetto verso il prossimo, non solo verso le donne ma anche verso gli uomini, è un aspetto fondamentale. I più piccoli possono imparare a rispettare la diversità in vari modi. Lo sport è certamente uno di questi. Così come stare a contatto con gli animali: anche questo è uno strumento”.

Uno dei progetti del Csi a sostegno delle donne con un passato complicato vede la collaborazione di Claudia Righetti, psicologa e psicoterapeuta. Appassionata di sport e cammini, ha fondato Wise Walker. La sua è un’interessante chiave di lettura: “Oggi dobbiamo imparare nuovamente a contrastare. Il contrasto è ricchezza. Si finisce nella spirale della violenza se si evita il contrasto o se si va nel conflitto. Contrastare significa dire ‘Non sono d’accordo con te. Ti spiego perché, senza giudicarti o colpevolizzarti’. La diversità, intesa sia come diversità di vedute che come diversità tra generi, è anch’essa una ricchezza: amplia lo spazio e aumenta le soluzioni dei problemi”. 

La psicologa, che ben conosce il tema della violenza di genere collaborando con Linea Rosa e Sos Donna, conclude con un augurio per questo 25 novembre: “Sì, quello di non credere sempre alle cose con cui siamo state educate. Ad esempio frasi come ‘Piangere è debolezza’, ‘Sei troppo sensibile’, ‘Sei troppo ansiosa’. Per non essere sottomesse, non è necessario allinearci alle peculiarità del genere maschile. Spesso vediamo come un limite ciò che non rientra nella parte forte e affermativa. Quello che ci sembra ombra è invece luce: senza ricorrere a stereotipi (perché ogni persona è unica e ha le sue caratteristiche) ritengo che l’insieme delle due specificità, maschile e femminile, possa completarci a vicenda. Fondamentale nella vita è avere una logica inclusiva: questo può aiutarci a vedere meglio le tante luci che abbiamo, senza per forza focalizzarci sulle ombre”.

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