Anche noi del CSI Modena ci schieriamo al fianco della Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara, firmando convintamente il Manifesto con le cinque azioni che tutti dobbiamo fare per contrastare la violenza sulle donne.
Le parole della Presidente del CSI Modena Emanuela Maria Carta: “Ringrazio la Gazzetta di Modena per essersi fatta portavoce di un Manifesto di intenti e di impegno per l’eliminazione della violenza sulle donne. Violenza fisica, psicologica e verbale che vediamo realizzarsi purtroppo in ambito familiare, lavorativo e nei luoghi della socialità. Vogliamo firmare simbolicamente e concretamente questa petizione per riaffermare ‘basta’ e per rilanciare sull’agire insieme. Da alcuni anni come comitato modenese e in collaborazione con il Comune di Modena e con altri comuni della provincia, con il Centro Documentazione Donna di Modena e altre realtà del territorio, abbiamo attivato momenti sportivi, culturali, formativi e associativi aperti a tutti che riprendessero i temi del contrasto alla violenza di genere, della lotta agli stereotipi e della prevenzione su forme discriminatorie di vario genere. Abbiamo istituito una commissione pari opportunità che in collegamento con le commissioni tecniche del comitato e la presidenza progetta e realizza attività sportive, formative e culturali volte alla sensibilizzazione di questi temi.
Cosa si può fare oggi? Lavorare insieme. Dalla giornata del 25 novembre, dalla campagna delle panchine rosse e di #capitanetutte, abbiamo raccolto adesioni da parte di tantissime realtà sportive e di singoli cittadini, questa esperienza ha suscitato la disponibilità di alcune squadre maschili dei nostri campionati di calcio adulti ad aderire alle future progettualità che andremo a realizzare per sensibilizzare gli uomini al tema dell’eliminazione della violenza di genere. Tutti insieme, uomini e donne, per lanciare un messaggio che non si è soli, che si può essere parte di un cambiamento, che quel cambiamento è da realizzarsi nella quotidianità di ciascuno, nei luoghi di lavoro, nello sport, nella politica e nella tutela e nell’esercizio dei diritti che oggi sono riconosciuti”.