


Sport sì, ma per la mente. È da questo presupposto che nasce l’attività del CSI nell’ambito dei giochi da tavolo, partita anni fa con la Commissione a livello nazionale e arrivata a Modena con l’istituzione di una Commissione territoriale coordinata da Simone Bonetti.
“I giochi da tavolo sono uno straordinario veicolo di competenze – spiega il neo responsabile Bonetti – , sono sempre di più gli studi che ne evidenziano i benefici. All’interno della Commissione nazionale giochi da tavolo, con cui collaboro da tempo, si riuniscono figure professionali come pedagogisti, psicologi e altre ancora. Il CSI sta sviluppando una progettualità importante intorno alla figura dell’operatore ludico per l’utilizzo del gioco in ambito sociale, scolastico e non solo. Con la Commissione territoriale, nata di recente, abbiamo già realizzato due edizioni del corso per operatore ludico a Modena e Reggio Emilia, ma sono tante le opportunità formative che si stanno sviluppando in tutta Italia.
In programma abbiamo, da venerdì 21 a domenica 23 novembre, la partecipazione a Play In The City, evento organizzato da Comune di Modena, LudoLabo, Fondazione Collegio San Carlo e Modenafiere, che nasce quest’anno come fiera sul tema del gioco e della formazione, coinvolgendo anche scuole e università. La giornata di venerdì sarà per gli addetti ai lavori, mentre sabato e domenica è previsto il gioco libero per il pubblico. Il CSI Modena avrà alcuni spazi sia per parlare dei progetti in corso sia per dare ai presenti la possibilità di giocare. Sabato 8 novembre abbiamo poi partecipato a Vignola PlayDay, iniziativa organizzata alla Biblioteca Auris di Vignola per la promozione del progetto di riqualificazione dell’Ex Macello di Vignola che ha coinvolto giovani fino ai 35 anni di età in una serie di laboratori e giochi da tavolo a cura di Centum Oculi APS, la Cooperativa LudoLabo, il Comune di Vignola e le associazioni del tavolo di co-progettazione”.
Fra le attività gestite dalla Commissione giochi da tavolo del CSI Modena ci sono anche i percorsi svolti presso la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia – tramite il progetto “Sportivi Dentro e Fuori” finanziato da Sport e Salute che prevede anche attività di gioco condotte da Uno Critico – e la Casa Circondariale Sant’Anna. Presso questo secondo istituto, tutti i mercoledì, l’operatrice ludica Gwaenelle Pirondi coordina due ore di giochi da tavolo con alcuni detenuti. “Il nostro obiettivo è affrontare – spiega Pirondi – anche attraverso questi strumenti, problematiche sociali come la ludopatia, che anche all’interno di un carcere rappresenta una situazione da attenzionare. Quello che proponiamo è un appuntamento di gioco sano, diamo poi ai partecipanti la possibilità di portare avanti queste attività anche quando noi operatori non siamo fisicamente presenti. Io ho scelto di puntare soprattutto su giochi antichi con meccaniche molto semplici, con la possibilità di aggiungere complicazioni, precursori di giochi più moderni come la dama o il gioco dell’oca. In uno di questi le regole prevedono l’avanzamento su un tabellone attraverso il lancio di una moneta, provando a sostituire quindi le dinamiche alla base della ludopatia con emozioni elaborate in un contesto più sano. Una funzione importante del gioco è poi quella di catalizzatore delle relazioni sociali, perché favorisce la creazione di rapporti anche all’interno di un contesto delicato come quello del carcere. Il nostro progetto è attivo da maggio di quest’anno e siamo molto contenti di come i partecipanti stanno rispondendo, per questo vogliamo portarlo avanti con convinzione”.
Grazie al CSI Modena i giochi da tavolo arrivano anche nelle scuole, attraverso il progetto “Fiabe in Gioco” che fa parte del più ampio “Fiabe in Movimento” e si rivolge ai bambini e alle bambine delle sezioni dei cinque anni della scuola dell’infanzia.
“Il gioco da tavolo – commenta Simonetta Bendin, pedagogista e game trainer che si occupa del progetto – in quanto strumento poliedrico può essere declinato in differenti modi e contesti e può raggiungere tutte le persone. Proporre attività di gioco da tavolo di tipo cooperativo ai bambini e alle bambine della scuola dell’infanzia porta loro molti benefici in termini di benessere personale e relazionale. Innanzitutto, offre la possibilità di scoprire nuove modalità di stare insieme per raggiungere un obiettivo comune, divertendosi e collaborando in quanto squadra. Durante le sessioni di gioco i bambini si sono messi alla prova osservando i materiali proposti, lanciando dadi, compiendo scelte e offrendo suggerimenti ai compagni. La possibilità di ripetere i giochi ha offerto occasioni di vivere l’attività proposta a più livelli, sentendosi sempre più competenti. Sono state allenate diverse funzioni esecutive quali la working- memory, l’inibizione della risposta e l’autoregolazione emotiva. Molto preziosa è stata la capacità delle insegnanti e delle educatrici di creare un clima di fiducia, consentendo loro di cogliere alcune competenze dei bambini che in altri momenti non erano emerse. Questi ultimi hanno dimostrato di apprezzare le attività, alcuni di loro hanno persino chiesto giochi tra quelli utilizzati come regali di compleanno”.











