Flamenco Inclusivo, le capacità visibili: dal 5 al 10 maggio a Fiorano l’iniziativa promossa dal CSI Modena

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Il maestro José Galan torna a Fiorano per la terza edizione del Workshop internazionale. Un progetto innovativo che permette a tutti, anche a chi ha differenti abilità, di apprendere la danza migliorando la conoscenza di sé e le proprie capacità espressive.

Dal 5 al 10 maggio Fiorano ospiterà la terza edizione del Workshop di Flamenco Inclusivo, dedicato alle persone con diversità funzionale, con la presenza di José Galan, maestro e coreografo sivigliano. L’evento è organizzato da GS Libertas Fiorano con il patrocinio dell’Unione dei Comuni del Distretto, della Città di Fiorano, del Comune di Formigine, del CSI Modena e con la collaborazione delle associazioni Gulliver, Agape, Aut Aut, Anffas e Nazareno.

Il progetto che ha dato vita al Flamenco Inclusivo è dedicato alle persone che riconoscono e vogliono scoprire il potere che la cultura, la danza e la musica offrono. Un potere trasformativo e di espressione, capace di dare forma e ritmo ai sentimenti, per affermare la voglia di essere al mondo utilizzando la sensibilità, le immagini e gli archetipi insiti nella “cultura flamenca”. La danza è un’arte e un potente strumento di comunicazione che mette in correlazione corpo e mente, può aprire agli altri, abbattere barriere e consentire di superare quelli che sembrano limiti. Questa danza, ha trovato una delle sue espressioni più efficaci nel Flamenco Inclusivo di Josè Galan.

Obiettivo del Workshop è quello di avvicinare le persone con disabilità alla danza flamenca, puntando anche sugli aspetti ludici dell’attività, capace di risvegliare la creatività individuale. Elementi tipici quali il potenziamento dell’equilibrio, della coordinazione e del ritmo, attivano processi neurologici, fisiologici ed emotivi che migliorano l’attenzione individuale e la qualità della vita, favorendo una maggiore consapevolezza e innalzando la qualità della vita. Un approccio e un metodo, quelli di Galan, rispettosi delle unicità di ogni individuo e delle capacità di apprendimento individuali. “Ciò che cambia – spiega il maestro – è la relazione insegnante-allievo, poiché è un tipo di insegnamento inclusivo, che si concentra sullo studente e non sulla materia, che richiede progressi, ma non valuta e non giudica, è condivisione.”

La terza edizione del Workshop internazionale di Flamenco Inclusivo coinvolgerà 50 persone con disabilità, ballerine, insegnanti di flamenco e 16 educatori delle associazioni partner. Sabato 10 maggio alle ore 16 è prevista un’esibizione finale, aperta al pubblico, in piazza Falcone Borsellino a Spezzano Modenese (in caso di maltempo, presso il bocciodromo Via Antonello Mondaini – Spezzano Modenese). Un’occasione unica che vedrà la partecipazione di tutti, ognuno con il proprio bagaglio di emozioni e le proprie capacità.

L’importanza dell’inclusione delle persone con disabilità intellettive o motorie e la dichiarazione del flamenco come patrimonio immateriale dell’UNESCO sono alla base di questo progetto che ha ottenuto il riconoscimento del CONI. L’iniziativa, che mira alla promozione dell’integrazione delle politiche sportive con quelle culturali ed artistiche, si inserisce in una valorizzazione del territorio che, aderendo alle linee guide della Regione Emilia-Romagna, riconosce la funzione sociale della pratica motoria come strumento per la realizzazione del diritto alla salute e al benessere psico-fisico delle persone, lo sviluppo delle relazioni e dell’inclusione sociale, la formazione dell’individuo, la promozione delle pari opportunità.

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