
Fornire a ragazze e ragazzi con disabilità ad alto funzionamento competenze spendibili nel mondo del lavoro sportivo: questo è l’obiettivo del progetto, primo nel suo genere a livello nazionale, lanciato nel 2024 dal CSI Modena col nome “Leaders in-Training”. In due edizioni sono stati in 28 a seguire i corsi di formazione per diventare assistenti istruttori di diversi sport. Ad oggi, 18 di loro svolgono regolarmente la propria attività di assistenti presso diverse società sportive della nostra provincia.
All’interno del percorso, fatto di lezioni e di pratica sul campo, si è puntato a stimolare il potenziale individuale di ciascuno, senza alcuna preclusione rispetto alle differenti abilità, favorendo in questo modo il senso di adeguatezza e di autorealizzazione. Sono stati offerti strumenti e strategie per permettere ai ragazzi e alle ragazze di partecipare nella misura più soddisfacente alla vita attiva della comunità in cui vivono, attraverso la creazione di importanti opportunità di socializzazione.
Una parte dei ragazzi ha seguito il corso per diventare assistenti istruttori di nuoto, cimentandosi in diverse lezioni in acqua presso la piscina Appennino Blu di Pavullo nel Frignano, che ha ospitato la formazione. Chi, invece, ha frequentato il corso per assistente istruttore ludico-sportivo, oltre ad aver affrontato temi fondamentali come l’importanza di una comunicazione efficace con diverse fasce di età, la gestione del ruolo educativo dell’istruttore sportivo e delle proprie emozioni, ha appreso nozioni tecniche relative a diverse discipline sportive.
All’interno del programma sono state inserite lezioni di vari sport grazie alla collaborazione con le società aderenti: Dream Team Bowling, Circolo Agape, Anfass Sassuolo, TuttoSiMuove, Ness1 Escluso, Modena FC, Taccini, Accanto, Sportinsieme e Pol. Montefiorino.
“Sono stato coinvolto nel progetto Leaders in-Training – racconta l’istruttore Franco Stefani – in quanto responsabile del settore minibasket della Libertas Fiorano. L’inserimento di tre ragazzi, Massimo, Mirco e Silvia, nelle nostre attività ha portato grande valore, a loro va reso il merito di essersi perfettamente calati all’interno del nostro quotidiano. Anche dopo la fine del progetto siamo rimasti in contatto con tutti e tre, hanno lasciato qualcosa di importante. Riporto un aneddoto che sintetizza al meglio l’esperienza: al termine del periodo di attività, uno dei ragazzi ha consegnato a ciascuno dei bambini della squadra due libri, uno sulla diversità e uno sull’autismo, un gesto bellissimo che è stato accolto con grande emozione. Spero davvero che il progetto abbia un seguito perché è qualcosa di davvero speciale per i ragazzi e per le società come noi che partecipano”.










