La Palestra Equilibra propone gratuitamente esercizi di Attività Fisica Adattata per le persone che soffrono di Fibromialgia
In queste giornate in cui per il bene di tutti dobbiamo restare in casa, la Palestra Equilibra ci tiene a rivolgere un’attenzione particolare alle persone con patologie in essere e che hanno bisogno di poter continuare la loro attività fisica mirata. Equilibra, certificata Palestra Etica e Sicura, vi propone quindi una serie di esercizi AFA (attività fisica adattata), con i propri docenti certificati.
Questo terzo percorso è dedicato alla FIBROMIALGIA.
Si tratta di esercizi semplici, per lavorare in sicurezza e senza rischiare di farsi male.
ATTIVITA’ FISICA ADATTATA (AFA)
L’Attività Fisica Adattata è un’attività di lieve intensità svolta in gruppo.
E’ rivolta a quelle persone che non sono in grado, per motivi di vario genere, di partecipare con successo o in condizioni di sicurezza alle normali attività di esercizio fisico.
In particolare è indirizzata a persone con esiti stabilizzati di patologie neurologiche, del sistema muscolo scheletrico e osteoarticolare che hanno terminato la fase di riabilitazione sanitaria.
Per AFA si intende un programma:
- di esercizio fisico salute-orientato
- non sanitario riabilitativo
- svolto in piccoli gruppi
- per un lungo periodo
- a cadenza settimanale
FINALITA’
Promuovere uno stile di vita attivo e prevenire l’effetto disabilitante con un miglioramento della qualità della vita.
Il recente piano di indirizzo sulla riabilitazione (pubblicato su GU m.50 del 2 marzo 2011) definisce che l’AFA non è una attività riabilitativa ma di mantenimento e prevenzione:
– svolge un ruolo educativo-formativo
– si svolge in ambiente non sanitario
– è tenuta da laureati ISEF e Scienze Motorie che si sono opportunamente formati
– si svolge nelle sedi di palestre cosi dette SICURE/ETICHE
– è una prestazione non a carico del SSN
Le palestre sicure, come Equilibra, possono svolgere questo tipo di attività.
ATTITIVA’ FISICA ADATTATA APPLICATA ALLA FIBROMIALGIA
Che cos’è la fibromialgia?
La sindrome fibromialgica o fibromialgia è una malattia molto comune caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico cronico diffuso, associato a notevole astenia (stanchezza).
La prevalenza della malattia nella popolazione generale è circa del 2-4% e colpisce soprattutto il sesso femminile (con approssimativamente un rapporto uomo donna di 1:8).
Esiste una forma primaria della malattia, non associata ad altre patologie e in forma secondaria che insorge cioè in pazienti che hanno già altre malattie (sindrome di Sjogren o altre connettiviti, artrite reumatoide, malattie endocrine ecc.).
Accanto al trattamento farmacologico (di competenza medica) della fibromialgia, viene suggerito un corretto stile di vita e un’Attività Fisica Adattata svolta in acqua e in palestra.
L’attività AFA viene svolta per almeno 6 mesi ad opera di laureati in Scienze Motorie specificatamente formati.
Il programma di esercizi è suddiviso in 3 parti:
1. Riscaldamento
2. Lavoro
3. Defaticamento
Attraverso l’esperienza si è concluso che il lavoro non deve avere un carico elevato di potenziamento muscolare e favorire piuttosto l’allungamento, il rilassamento, l’elasticizzazione e l’aumento della percezione corporea.
Il lavoro di Equilibra sui fibromialgici, che si protrae da circa 10 anni (in collaborazione con reumatologi e fisiatri d’eccellenza), ha evidenziato una stabilizzazione della sintomatologia legata al dolore, alla funzione e al tono dell’umore, riportando l’effetto preventivo atteso.
Quindi è dimostrato, attraverso le testimonianze delle persone che hanno seguito il percorso sia in palestra che in piscina, un aumento del benessere psico-fisico determinato dall’esercizio ginnico di piccoli gruppi in un ambiente non medicalizzato.
E’ inoltre molto interessante considerare e valutare l’aspetto socializzante nella condivisione della malattia, che si affianca alla nascita di nuove amicizie.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE LAVORARE SU TUTTO IL NOSTRO CORPO!
Il nostro corpo è composto da fascie: confrontandole con le fibre di un maglione di lana, partendo dalla parte posteriore della testa fino alle punte dei piedi, è molto più facile comprendere il motivo per cui siamo in grado di avvertire il dolore in una parte del corpo o in un particolare muscolo, mentre la tensione effettiva si trova in qualche altra parte del corpo.
Soprannominata anche “L’ARCHITETTURA INTERNA DEL CORPO“, la fascia è connessa in tutto il corpo quindi la fascia di ogni persona si comporta come “un maglione fatto a mano”: una volta tirato dalla parte inferiore, lo strappo può facilmente allargarsi fino in cima.
Quando tiriamo la fascia ad una estremità, lo strappo seguirà lungo l’intera catena e potrebbe essere avvertita su un’altra estremità per compensare la tensione nell’estremità inizialmente tirata.
E’ l’esempio di un dolore al ginocchio: se il ginocchio sinistro ha delle aderenze, questo farà male a causa di un leggero trauma che non è stato curato.
Ciò che può accadere è che si possa iniziare a compensare l’articolazione ruotando leggermente verso l’interno; anche la fascia inizierà a girare verso l’interno, creando un “tiro diagonale” dal ginocchio fino alla spalla destra. Tiro che potrebbe essere nell’anca o nella caviglia.
La fascia ha molte direzioni in cui può essere tirata. La fascia plantare (sotto i piedi) è legata ai muscoli del polpaccio più profondi (che sono collegati dalla fascia ai muscoli posteriori della coscia, i fianchi la schiena e così via).
Se sperimentiamo attraverso un massaggio sotto i piedi usando una pallina, saremo in grado di sentire subito più libertà di movimento nelle gambe e nella schiena.
Nel movimento le tensioni diminuiscono creando un flusso fluido: idratando la fascia dei muscoli del polpaccio, tendine del ginocchio, fianchi, creando una maggiore flessibilità, come un’onda.
LA FASCIA E’ UNA QUESTIONE DI ANATOMIA DELLE CONNESSIONI
1*) CHE COS’E’ LA FASCIA
La fascia è il nostro tessuto connettivo, circonda tutti i nostri muscoli, ossa, nervi, organi, articolazioni , collega e sostiene tutto il contenuto del nostro corpo. Si tratta di un sistema fluidotensionale. La fascia può essere paragonata ad una spugna.
UNA FASCIA SUCCOSA E’ UNA FASCIA FELICE.
Quando una spugna è secca diventa fragile e dura. Può essere facilmente rotta applicando solo un po’ di forza a causa di come è diventata. Tuttavia quando una spugna è bagnata e ben idratata diventa elastica e resistente. La si può schiacciare in una pallina ma rimbalzerà tornando alla forma originale. La si può strizzare e torcere ma è difficile da rompere. Una volta che ci siamo resi conto che internamente siamo proprio così, mantenere la nostra fascia idratata assumerà più importanza. La nostra mobilità, l’integrità e l’elasticità sono determinanti in gran parte da come è ben idratata la nostra fascia. Infatti quello che noi chiamiamo “allungare un muscolo” in realtà sono le fibre del tessuto connettivo (collagene) che scivolano tra di loro sulle proteine mucose – y dette GLICOSAMINOGLICANI (in breve GAG). I GAG, a seconda della loro chimica, possono incollare gli strati assieme quando l’acqua è assente, o consentire loro di pattinare e scivolare gli uni sugli altri quando idratati. Questo è il motivo per cui la maggior parte delle lesioni sono a rischio di erosioni, strappi o rotture.
Se ci asciughiamo siamo più fragili e siamo molto più a rischio di erosioni, strappi o rotture.
FONTE: BREAKING MUSCLE DI BROKE THOMAS
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